Assistenza PC: consigli per non farsi fregare

Una recente indagine di Altroconsumo ha puntato il dito contro i riparatori di PC. Dopo aver scollegato leggermente un modulo RAM, l’agenzia di tutela ha portato i laptop “non più funzionanti” in differenti negozi, di cui ha pubblicato le diagnosi e il conto presentato per riparare il “danno”. I risultati sono stati dei più vari, e alcuni grotteschi, con diagnosi di motherboard rotte e centinaia di euro necessari per la riparazione. Alcuni di questi riparatori sono insorti, e ci hanno anche contattato lamentando un atteggiamento scorretto da parte di Altroconsumo, nonché un’informazione totalmente errata su come sono andate realmente le cose. Da che parte sta la ragione, al momento, non ci interessa, poiché se c’è una cosa vera, è che i riparatori si trovano spesso in condizioni di potersene approfittare. Ora non voglio definire una percentuali di onesti e disonesti, ma il problema esiste, ed è giusto sottolinearlo.

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Sono un appassionato di tecnologia dall’era del Commodore. Già a 14 anni, dopo la scuola, lavoricchiavo in un centro di vendita e assistenza PC, e purtroppo posso confermare in prima persona di aver assistito ad alcuni episodi di disonestà

Meglio uno nuovo: portate un laptop in un negozio, magari con un semplice problema di boot (qualcosa che si è scollegato all’interno, o il caricatore mal funzionante). Il riparatore vi dice che il danno è molto grave, che non vale la pena ripararlo, e vi fa un’offerta di poche decine di euro per ritirarlo e farvi uno sconto su un nuovo laptop. Ovviamente lui si sta appropriano di un laptop dal valore molto più alto, che può rivendere.

Troppo lento: se il vostro computer è troppo lento, un tecnico può fare un bel aggiornamento di driver, pulire il registro, ottimizzare il boot, riorganizzare il disco. Insomma, tanti interventi software che possono migliorare la velocità. Quando però ve lo restituisce, vi dirà che ha dovuto aumentare la memoria, ovviamente a prezzo salato

20 euro per smontarlo: il tecnico vi chiede 20 euro per smontare il computer e fare la diagnosi, e voi accettate. Quando ritornate ci sarà pronta una bella lista di problemi da risolvere e pezzi da cambiare. Se non accettate, il tecnico non può obbligarvi, ma vi chiederà altri 20 euro per rimettere il computer assieme. 20 euro erano per smontarlo….

Schermo nero, può essere tutto: Se il vostro computer non si accende più, o meglio, lo accedente e lo schermo non mostra alcuna immagine, spesso e volentieri è la scheda grafica che non è collegata correttamente. L’intervento dura solo pochi secondi, ma è una grande opportunità per farvi cambiare sia la scheda grafica che il monitor.

Il computer super potente: quante volte avete visto locandine con configurazioni di PC fantasiose e componenti del tipo “potente scheda video”? Tante volte. Chi acquista un PC assemblato spesso e volentieri non ne ha mai visto uno all’interno, soprattutto perché “se aprite il case, la garanzia decade”. Ecco una buona opportunità per vendere una configurazione e farne pagare un’altra.


 
 
  Addio privacy: quando portate un notebook o PC in assistenza, siete costretti a dare al tecnico le vostre credenziali di accesso al sistema (se esistono). Anche se non lo fate, i metodi per sorpassare queste barriere sono molti e vari. Ebbene, a parte le vostre foto intime, film e canzoni, che diverranno parte della collezione del tecnico di turno, il rischio è anche del vostro conto in banca. Ci sono situazioni documentate in cui dei tecnici hanno cercato di accedere ai conti bancari, grazie alle funzioni di memorizzazione dei dati utente da parte dei browser.

Riparazioni fantasma: le più comuni, dove un semplice connettore scollegato si trasforma in una lunga lista di interventi e interi pomeriggi di lavoro, che si traducono in un conto di centinaia di euro.

Incompetenti e pigri: se siete esperti, cercherete di risalire al problema del sistema in base ai sintomi, e proverete alcune soluzioni. Se non lo siete, prenderete un bel disco di Windows e formatterete immediatamente il sistema. E i dati personali del cliente?

L’assicurazione: perché riparare il PC, quando è più semplice stilare un rapporto in cui a causa di un temporale il computer è andato distrutto. Il cliente si ritrova un bel computer nuovo, e il venditore un computer vecchio (che ha sempre un valore) e una bella vendita a spese dell’assicurazione del cliente. Che correttezza…

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